Fichi d’India: coltivazione, guadagni e segreti

Indice

Fichi d'India: coltivazione

La coltivazione dei fichi d’India è un’attività interessante e gratificante, sia per gli appassionati di giardinaggio che per gli agricoltori.

I fichi d’India sono dei frutti dalla polpa succulenta molto apprezzati in cucina e la loro coltivazione può essere remunerativa.

In questo articolo vedremo come coltivare i fichi d’India, quali sono i guadagni che se ne possono ricavare e alcuni segreti per ottenere frutti sani e saporiti.

I fichi d’India si possono coltivare sia in vaso che in campo aperto.

fichi d'India coltivazione

Fichi d'India: coltivazione in vaso

La coltivazione dei fichi d’India in vaso è diventata sempre più popolare, poiché consente di avere queste piante anche in spazi limitati o in climi inospitali per la loro crescita.
La coltivazione in vaso permette infatti di controllare meglio le condizioni ideali per la crescita della pianta.

Scelta del vaso

Per coltivare i fichi d’India in vaso è necessario utilizzare un vaso di dimensioni adeguate: almeno 30 cm di diametro e profondo almeno 25 cm, con un ottimo drenaggio. I vasi con il fondo forato sono i più adatti.

  • Terriccio: utilizzare una terra generica per piante succulente, ben drenante, ricca di sostanza organica e dal buon potere ritentivo dell’acqua. Per assicurare un adeguato drenaggio si può anche inserire della ghiaia sul fondo del vaso.
  • Posizionamento: la posizione ideale del vaso è in pieno sole, in una zona luminosa e possibilmente vicino a una finestra. Il fico d’India teme l’ombra.
fichi d'India in vaso

Annaffiature e concimazioni

Annaffiare il fico d’India quando il terreno è completamente asciutto. Non esagerare con le annaffiature: il fico d’india in vaso va irrigato moderatamente!

  • Durante la vegetazione, annaffiare il fico d’India quando il terreno è umido sul fondo del vaso.
  • In inverno, ridurre le annaffiature e lasciare che il terreno si asciughi leggermente tra un’annaffiatura e l’altra.

Concimare il fico d’India durante la vegetazione con fertilizzante equilibrato a base di azoto.

Fichi d'India: coltivazione in campo

La coltivazione dei fichi d’india in campo aperto è possibile con la giusta tecnica e alcune attenzioni particolari.

In campo aperto la coltivazione richiede meno cure ma è più difficile proteggere la pianta da parassiti e malattie. Il terreno ideale è sciolto, calcareo e ben drenato. Anche in campo la posizione migliore è in pieno sole. Le piante vanno distanziate 3-4 metri l’una dall’altra.

Scelta del terreno

I fichi d’India prediligono terreni soleggiati e ben drenati, sciolti e ricchi di sostanza organica. Sono da preferire terreni leggeri e calcarei con pH compreso tra 6 e 7.5.
Sono da evitare i terreni argillosi, compatti e salini.

Inoltre, il fico d’india cresce bene in climi caldi con una temperatura media annua di 10-25°C.

Irrigazione

L’irrigazione regolare è importante soprattutto nei primi 3-5 anni. Il terreno dovrà risultare sempre umido senza però ristagni idrici.

Le piante giovani vanno irrigate una volta al mese solo nel periodo estivo. Per le piante adulte sono invece sufficienti le piogge, salvo in caso di periodi prolungati di siccità.

Come per la coltivazione in vaso, anche in questo caso è importante non esagerare con l’irrigazione.

piantare fichi d'India

Fertilizzazione

Eseguire concimazioni azotate dalla primavera all’estate ogni 3-4 settimane per favorire la fioritura e produzione di frutti. L’azoto stimola l’allungamento dei tralci e lo sviluppo della chioma.
Nei mesi freddi bisogna sospendere la concimazione in quanto la pianta va in riposo vegetativo.
È consigliabile utilizzare un fertilizzante ricco di azoto diluendolo sempre con dell’acqua.

Come piantare i fichi d'India

Come piantare i fichi d’india in vaso

Per piantare un fico d’India in vaso, procuratevi una piantina giovane in un vivaio specializzato in cactacee. Scegliete un vaso largo e profondo, riempitelo di terriccio e sistemate la piantina al centro. Annaffiate abbondantemente e collocate il vaso in una posizione assolata.

Come piantare i fichi d'India in campo

Per piantare i fichi d’India in campo è indispensabile preparare il terreno prima di procedere alla messa a dimora, prendendo dunque qualche accorgimento in più rispetto alla piantagione in vaso.

coltivazione fichi d'India

Preparazione del terreno

Prima di piantare i fichi d’India è importante preparare al meglio il terreno eseguendo i seguenti passaggi:

  1. Eliminazione di eventuali piante erbacee infestanti
  2. Aratura del terreno per migliorarne l’aerazione e struttura
  3. Concimazione di fondo con letame maturo al fine di apportare sostanza organica e nutrienti.

Messa a dimora

Piantare i fichi d’India a una profondità di circa 30-60 cm. Coprire le radici con il terreno e premere delicatamente il terreno intorno alla pianta per stabilizzarla.
La distanza di impianto è variabile da 5 a 10 metri tra le file e 3-5 metri sulla fila.
Irrigare abbondantemente la pianta subito dopo la piantagione.

La fioritura del fico d’India

Una delle fasi più spettacolari del ciclo di vita del fico d’India è la fioritura.

Questa pianta produce grandi fiori a forma di campana che possono essere di diverse tonalità di colore, dal bianco al rosa al giallo. Durante la fioritura, la pianta emana un profumo dolce e intenso che attira gli insetti impollinatori come le api.

La fioritura dei fichi d’India può durare da pochi giorni a diverse settimane, a seconda della varietà della pianta e delle condizioni climatiche. In genere, la fioritura avviene in primavera e in estate, quando le temperature sono più calde e le giornate più lunghe.

La fioritura del fico d’India è un evento spettacolare che di base avviene una volta all’anno. Tuttavia, nel caso in cui si vogliano produrre i bastardoni, cioè il frutto derivante dal secondo fiore del fico d’India, si avranno ben due fioriture nell’arco di un anno.

fioritura fico d'India

Fattori che influenzano la fioritura del fico d’India

La fioritura del fico d’india dipende da diversi fattori, tra cui la varietà della pianta, le condizioni climatiche e il tipo di terreno.
Le condizioni climatiche giocano un ruolo importante nella fioritura del fico d’india. La pianta ha bisogno di temperature calde e giornate lunghe per fiorire. Inoltre, nei primi anni la pianta ha bisogno di una quantità adeguata di acqua per produrre fiori e frutti.
Infine, anche il tipo di terreno in cui viene coltivato il fico d’india può influenzarne la fioritura.

La potatura del fico d’India

La potatura del fico d’India è un’operazione colturale molto importante per mantenere le piante sane, produttive e di contenute dimensioni; permette inoltre di migliorare la qualità e la quantità dei frutti.
Nonostante non sia un’operazione obbligatoria, è fondamentale per controllare la forma della chioma e favorire la produzione dei frutti. 
Ricorda che la potatura del fico d’India richiede una certa esperienza e conoscenza delle tecniche di potatura delle piante. Se non sei sicuro di come procedere, è meglio chiedere aiuto a un giardiniere esperto.

potare fichi d'India

Obiettivi della potatura

La potatura del fico d’India è importante per diversi motivi:

  1. Migliorare la produttività: La potatura aiuta a migliorare la produzione di frutti del fico d’India. Rimuovendo i rami in eccesso e i rami morti, si concentra l’energia della pianta sui rami rimanenti, favorendo la crescita di nuovi germogli.
  2. Migliorare la qualità dei frutti: La potatura aiuta a migliorare la qualità dei frutti del fico d’India. Rimuovendo i rami in eccesso, si permette alla luce e all’aria di circolare meglio tra i rami, favorendo la maturazione uniforme dei frutti.
  3. Migliorare l’aspetto della pianta: La potatura aiuta a mantenere l’aspetto della pianta più ordinato e compatto, eliminando i rami in eccesso e i rami morti.
  4. Contenere l’altezza e lo sviluppo della pianta, per facilitarne la gestione e la raccolta dei frutti.

Quando potare il fico d'India

La potatura del fico d’India si esegue durante la fase di riposo vegetativo, solitamente tra febbraio e marzo.
Non potare mai durante la primavera o in estate, quando la pianta è in piena attività fotosintetica.

Come potare il fico d’India

Ecco i passaggi per potare correttamente il fico d’India:

  1. Rimuovi i rami morti
    Inizia rimuovendo i rami morti o danneggiati. Questo aiuta a prevenire la diffusione della malattia nella pianta.
  2. Rimuovi i rami in eccesso
    Rimuovi i rami in eccesso, concentrandoti sui rami più vecchi e meno produttivi. Lascia i rami più giovani e robusti, che sono quelli che produrranno i frutti.
  3. Rimuovi i rami che crescono verso l’interno
    Rimuovi i rami che crescono verso l’interno della pianta. Questi rami possono ostacolare la circolazione dell’aria e della luce, impedendo la crescita dei frutti.
  4. Mantieni una forma compatta
    Mantieni una forma compatta della pianta, rimuovendo i rami più lunghi e diritti. Questo aiuta a mantenere l’aspetto ordinato della pianta.

Puoi utilizzare forbici da potatura, seghe manuali o decespugliatori, a seconda della dimensione degli interventi.
Con questi semplici passaggi, potrai godere di una buona produzione di frutti del fico d’India ogni anno.

La “scozzolatura” e la “smammata”

Una fase a cui prestare una particolare attenzione è quella della scozzolatura del fico d’india, che consiste nell’eliminazione della prima fioritura. Questa avviene solitamente in primavera. Eliminando la prima fioritura, è possibile ottenere dei fichi d’india molto più succulenti, saporiti e di dimensioni maggiori, ovvero i bastadduni (bastardoni in italiano). Si tratta di frutti tardivi, con le caratteristiche migliori, ma che richiedono anche una cura maggiore.

potatura fico d'India

La scozzolatura del fico d’India affonda le sue origini in una storia dai contorni quasi “leggendari”. Sembra che per fare un dispetto ad un agricoltore confinante, un contadino decise di rimuovergli durante la notte tutti i nascenti fichi d’India. La persona offesa, però, si rese conto che nella seconda fioritura questi crescevano ancora più rigogliosi. Questa pratica per far nascere i “bastadduni”, solitamente, viene impiegata insieme alla “smammata” del fico d’india, altrettanto importante per ottenere dei frutti eccelsi. 

Per ottenere frutti ancora più grossi e succulenti, le piante vengono quindi “smammate”. Si tratta di un procedimento che mira a ridurre il numero di frutti portato da ogni singola pala, nonché ad eliminare i frutti più piccoli. I restanti, in questo modo, potranno assorbire ancora meglio le sostanze nutritive diventando più grossi e gustosi.

Come raccogliere i fichi d'India

La raccolta dei fichi d’india è un’operazione che richiede attenzione e cura per evitare di ferirsi con le spine presenti sulla pianta. Nelle righe successive esploreremo i principi di base per raccogliere correttamente i fichi d’india, i tempi della raccolta e i metodi per conservare i frutti.

Quando raccogliere i fichi d'India

La raccolta dei fichi d’india avviene in genere da luglio a settembre per quanto riguarda il primo fiore, mentre da ottobre a dicembre per i frutti derivanti dalla seconda fioritura.
In ogni caso, questi periodi possono variare a seconda delle condizioni climatiche locali.
Ecco alcuni segnali che indicano che i fichi d’india sono pronti per la raccolta:

  • Colore: I fichi d’india maturi hanno un colore brillante e intenso, che varia dal verde al giallo, arancione o rosso.
  • Consistenza: I fichi d’india maturi sono morbidi al tatto e cedono leggermente alla pressione.
  • Facile rimozione dalla pianta: I fichi d’india maturi si staccano facilmente dalla pianta quando sono pronti per la raccolta.
come raccogliere fichi d'India

Come si raccolgono i fichi d'India

Ecco i passaggi per raccogliere correttamente i fichi d’india:

  1. Proteggi le mani
    Prima di raccogliere i fichi d’india, proteggi le mani con guanti spessi.
  2. Usa un coltellino affilato
    Usa un coltellino per tagliare i fichi d’india dalla pianta. Taglia una piccolissima porzione di pala nell’estremità in cui è attaccato il frutto. In questo modo il fico d’India si conserverà più a lungo.
    Se invece hai intenzione di consumarlo in tempi brevi, puoi semplicemente staccare il frutto senza l’uso del coltellino.
  3. Conservare i fichi d’india
    Dopo aver raccolto i fichi d’india, conservali in un luogo fresco e asciutto, come una cantina o un frigorifero. I frutti maturi vanno consumati entro pochi giorni, mentre quelli non completamente maturi possono continuare a maturare se tenuti a temperatura ambiente.

Il fico d’India, infatti, può essere raccolto anche prima della completa maturazione, purché i frutti abbiano raggiunto le giuste dimensioni.
Nel caso di maturazione scalare, la raccolta si protrae per diverso tempo. Andranno eseguite quindi più raccolte, in modo da cogliere i frutti sempre al massimo stadio di maturità.

Le malattie e i parassiti del fico d'India

La coltivazione dei fichi d’India può essere soggetta ad attacchi di agenti patogeni quali funghi, batteri, virus e parassiti, in grado di danneggiare la pianta e compromettere le produzioni. Per prevenire e combattere le principali malattie del fico d’India è necessario conoscerle e attuare opportune strategie di difesa integrata.

Malattie del fico d'India

Marciume radicale

Il marciume radicale è causato da funghi del genere Phytophthora e può essere causato da irrigazione eccessiva o terreni mal drenati. I sintomi includono ingiallimento delle pale e disseccamento delle radici. Per prevenire il marciume radicale, è importante evitare l’eccessiva irrigazione e assicurarsi che il terreno sia ben drenato. In caso di infezione, è consigliabile rimuovere le piante infette e disinfettare il terreno con prodotti specifici.

Antracnosi

L’antracnosi è una malattia fungina che colpisce le piante durante la stagione delle piogge. I sintomi includono macchie brune o nere sulle pale e sui frutti, che possono causare la caduta dei frutti. Per prevenire l’antracnosi, è importante evitare l’eccessiva umidità e assicurarsi che la pianta abbia una buona circolazione dell’aria. In caso di infezione, è consigliabile rimuovere le parti infette e disinfettare le attrezzature da giardinaggio.

Malattia del mosaico del fico d'India

La malattia del mosaico del fico d’India è causata da un virus e si manifesta con macchie bianche o gialle sulle pale e sui frutti. La malattia può compromettere la produzione di frutti e la salute della pianta. Non esiste un trattamento specifico per la malattia del mosaico del fico d’India, ma è possibile prevenirla attraverso la coltivazione di piante resistenti e l’eliminazione delle piante infette.

Parassiti del fico d'India

Cocciniglia e tripidi del fico d’India

La cocciniglia e i tripidi del fico d’India sono insetti parassiti che si nutrono della linfa della pianta. I sintomi includono macchie bianche sulla pianta e la presenza di una sostanza appiccicosa sulle pale. Per prevenire l’infestazione della cocciniglia e dei tripidi del fico d’India, è importante mantenere la pianta pulita e utilizzare insetticidi specifici in caso di infestazione.

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Tignola del fico d’India

La tignola del fico d’India è una larva che si nutre delle radici della pianta, causando la perdita di vigore e la morte delle piante. I sintomi includono la presenza di buchi nel terreno vicino alle radici della pianta. Per prevenire l’infestazione della tignola del fico d’India, è importante evitare l’eccessiva irrigazione e utilizzare prodotti specifici in caso di infestazione.

Coltivare fichi d'India: guadagni ambientali ed economici

La coltivazione dei fichi d’India presenta notevoli vantaggi economici ed ambientali. È una coltivazione che consente di ricavare un prodotto commestibile allettante, prodotto anche con metodo biologico, e che allo stesso tempo garantisce il miglioramento della biodiversità e la lotta alla desertificazione.

Coltivare fichi d’India: guadagni ambientali

La coltivazione dei fichi d’India presenta notevoli vantaggi in termini di sostenibilità ambientale. È una pratica agricola che consente il ripristino della biodiversità, la lotta alla desertificazione e il miglioramento della qualità dell’aria, dell’acqua e del suolo. Inoltre, la coltivazione del fico d’India richiede meno acqua rispetto ad altre colture e può contribuire alla prevenzione dell’erosione del suolo.

Tutela della biodiversità

  • La coltivazione del fico d’India consente il recupero di aree abbandonate e degradate, favorendo la conservazione degli habitat naturali e delle specie wild.
  • È una pianta che produce abbondante ombra, grazie alla quale si possono realizzare siepi, fasce tampone e boschetti permanenti, creando corridoi ecologici e micro-riserve naturali.
  • Ha un apparato radicale profondo e molto sviluppato, che fissa l’azoto atmosferico e lo rende disponibile per le altre piante, migliorando in modo naturale la fertilità del suolo.
  • La coltivazione del fico d’India può aiutare a proteggere la fauna locale. Questa pianta produce fiori e frutti che attirano insetti e uccelli. Inoltre, la pianta del fico d’India (compresi i cladodi) può fornire cibo per il bestiame.

Lotta alla desertificazione

  • La diffusione del fico d’India consente il recupero produttivo di aree a rischio desertificazione, mitigando gli effetti di siccità e aridità.
  • Produce una chioma molto densa e ombrosa, grazie alla quale si possono realizzare siepi frangivento e fasce tampone in grado di proteggere i suoli dall’erosione causata dal vento.
  • Le sue radici profonde e ramificate migliorano l’infiltrazione dell’acqua nel suolo e ne riducono l’evaporazione, preservando le riserve idriche anche in periodi di siccità.

Tutela della qualità dell'ambiente

  • Il fico d’India non produce immissioni inquinanti nell’aria, nell’acqua e nel suolo. La sua coltivazione può essere condotta anche con metodo biologico, garantendo la sostenibilità ambientale dell’intero processo produttivo.
  • Non richiede l’utilizzo di agrofarmaci, concimi chimici e OGM, preservando la fertilità naturale del suolo e la purezza delle acque.
  • Le foglie cadute e la lettiera producono un humus stabile e ricco di sostanza organica, caratteristica fondamentale di un suolo vivo e vitale.

Risparmio idrico

La coltivazione del fico d’India può aiutare a preservare le risorse idriche. Questa pianta richiede infatti meno acqua rispetto ad altre colture.

In particolare, il fico d’India ha bisogno di circa la metà dell’acqua necessaria per coltivare il mais e solo un quarto dell’acqua necessaria per coltivare il grano.
Inoltre, il fico d’India è in grado di sopravvivere a lungo senza acqua, grazie alle sue radici profonde che possono raggiungere il terreno sotterraneo.

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Prevenzione dell'erosione del suolo

La coltivazione del fico d’India può anche aiutare a prevenire l’erosione del suolo. In zone aride e desertiche, il suolo può diventare molto fragile e soggetto a erosione a causa della mancanza di piante che lo proteggono. La coltivazione del fico d’India può aiutare a prevenire l’erosione del suolo grazie alle sue radici profonde che proteggono il terreno sottostante.
Inoltre, il fico d’India produce una grande quantità di biomassa, che può essere utilizzata come materiale organico per la fertilizzazione del suolo. Questo aiuta a mantenere la fertilità del terreno e a prevenire l’erosione del suolo.

In conclusione, la coltivazione dei fichi d’India coniuga molteplici benefici ambientali e rappresenta una importante strategia di conservazione della natura e di contrasto ai cambiamenti climatici

Coltivare fichi d’India: guadagni economici

La coltivazione dei fichi d’India rappresenta una interessante opportunità di guadagno economico. Grazie alle caratteristiche produttive di questa coltura e alla vivacità del suo mercato, questo tipo di coltivazione può portare numerosi benefici in termini economici.

Generazione di reddito

  • I fichi d’India sono frutti che consentono elevate produzioni, permettendo di ricavare rilevanti quantitativi da commercializzare.
  • I costi di produzione sono contenuti, data la rusticità della pianta e l’esiguo input colturale richiesto, consentendo di conseguire alti margini di profitto.
  • La produzione di frutti è abbondante e prolungata nel tempo, garantendo quindi una fonte di reddito cospicua e duratura.
  • I fichi d’India hanno un ampio mercato di sbocco, sia freschi che trasformati (succhi, confetture, essiccati), permettendo di collocare facilmente la produzione e di conseguire quotazioni economicamente interessanti.
  • Grazie alle sue qualità organolettiche e nutritive, questo frutto consente di praticare prezzi superiori rispetto ad altre colture, con positive ricadute in termini di profitto.
  • La vendita diretta e i canali corti di commercializzazione permettono di elevare i margini percentuali di guadagno, non dovendo sostenere i costi della distribuzione all’ingrosso e al dettaglio.
  • Il fico d’India è spesso utilizzato come pianta ornamentale per la decorazione degli interni. I cactus del fico d’India sono molto apprezzati per la loro forma unica e le loro tonalità di verde. La produzione di cactus per la decorazione può essere una fonte di reddito aggiuntiva per le comunità rurali.
  • I semi del fico d’India possono essere utilizzati per produrre olio, utilizzato in molte industrie, come quella cosmetica e quella farmaceutica. La produzione di semi del fico d’India può essere una fonte di reddito sostenibile per le comunità locali.

Sviluppo della green economy

  • La coltivazione di fichi d’India crea opportunità di impresa e lavoro, anche in zone rurali marginali, contribuendo alla vitalità economica di questi territori.
  • Permette una diversificazione delle fonti di reddito, l’integrazione al reddito di agricoltori e l’imprenditoria giovanile in ambito rurale.
  • La filiera corta e la valorizzazione del prodotto possono favorire il ripopolamento di aree interne, contrastando lo spopolamento e generando ricadute positive sull’intera economia locale.
  • La coltivazione dei fichi d’India, se sviluppata su ampia scala, può contribuire ad incrementare l’economia circolare, la sovranità alimentare e l’indipendenza dalle importazioni, con importanti benefici anche in termini ambientali, oltre che economici.
coltivare fichi d'India

In conclusione, la coltivazione dei fichi d’India rappresenta una produttiva opportunità di guadagno e una strategia win-win, in grado di generare valore economico, sociale ed ambientale al territorio.
Questa pratica agricola consente di coniugare profitto d’impresa e sostenibilità, contribuendo alla vitalità rurale ed alla green economy.

Come eliminare una pianta di fico d’India

Ci possono essere situazioni in cui è necessario eliminare una pianta di fico d’India, ad esempio se la pianta è malata o se si vuole liberare spazio per altre piante. A seguire esploreremo i passi necessari per eliminare una pianta di fico d’India.

Passi per eliminare una pianta di fico d'India

1) Valutare la situazione
Prima di eliminare una pianta di fico d’India, è importante valutare la situazione. Se la pianta è malata, potrebbe essere possibile salvarla con il giusto trattamento. Inoltre, se la pianta è posizionata vicino ad altre piante o strutture, potrebbe essere necessario prendere precauzioni per evitare danni.

2) Indossare i giusti equipaggiamenti di sicurezza
Eliminare una pianta di fico d’India può essere un lavoro pericoloso, quindi è importante indossare i giusti equipaggiamenti di sicurezza. Questi includono guanti di lavoro, occhiali protettivi e scarpe robuste e rimuoverle dal terreno. Assicurarsi di rimuovere tutte le radici per evitare che la pianta possa riprendere a crescere.

3) Tagliare la pianta alla base
Per eliminare una pianta di fico d’India, è necessario tagliarla alla base. Utilizzare un seghetto o un’ascia per tagliare il tronco il più vicino possibile al terreno. Se la pianta è molto grande, potrebbe essere necessario utilizzare un’attrezzatura più grande, come una motosega.

4) Rimuovere le radici
Dopo aver tagliato il tronco, è necessario rimuovere le radici. Utilizzare un piccone o una pala per scavare intorno alle radici e rimuoverle dal terreno. Assicurarsi di rimuovere tutte le radici per evitare che la pianta possa riprendere a crescere.

5) Disporre dei resti
Una volta eliminata la pianta di fico d’India, è necessario disporre dei resti in modo corretto. Se la pianta era malata, è importante disporre dei resti in modo che non possano diffondere la malattia ad altre piante. Inoltre, è importante rispettare le norme locali per lo smaltimento dei rifiuti verdi.

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